The Dim Reverberation of the Chaosholder – 1st seal | Il dungeon crawl a fumetti di Arallū

Ho sempre pensato alla lettura come a un questione puramente atletica. Ci vuole allenamento, dedizione, qualche sacrificio, un po’ di tifo e una sana passione, se no è difficile andare lontano. Per questo non è che mi scandalizzo se uno mi dice che non legge nemmeno un libro ma gioca a calcio o dipinge o beve un sacco di birra o passa le sue giornate su Warcraft oppure non fa niente: seppur in discipline diverse, siamo tutti quanti atleti e quindi ci si rispetta vicendevolmente.

E in quanto atleta (seduto sulla poltrona, al caldo, con una decina di chili di troppo) mi piace mettermi alla prova. Certo, per l’allenamento uso sempre tracciati su cui posso costruirmi gambe e fiato, ma il piacere vero arriva solo con il brivido di una sfida vera, che so capace di mettermi in difficoltà e che – sia da perdente che da vincitore – contribuirà a rendermi un atleta e un lettore migliore.

Da lettore di fumetti quando voglio misurare le mie capacità vado sul sicuro e sfido qualche titolo del catalogo della Hollow Press, casa editrice italiana (ma che pubblica solo in lingua inglese) specializzata in fumetti underground e weird. Giusto per darvi l’idea, uno degli ultimi titoli pubblicata dall’editore è Largemouths, un tomo di quasi settecento pagine completamente muto e completamente folle che ho riletto qualcosa come otto volte per tentare di scoprire cosa si nascondeva dietro a un lavoro così interessante e coinvolgente.

La nuova serie a fumetti della Hollow Press che va ad affiancare l’antologico UDWFG è una sfida a cominciare dall’autore (il misterioso Arallū di cui non è stata rivelata l’identità) e dal titolo: The Dim Riverberation of the Chaosholder – 1st seal: A crippled baby ‘n’ the Obsidian Golem, towards the she-Outcast, che l’editore consiglia giustamente di abbreviare in ‘DRo’C – 1st seal. La storia è quella di N’tar il bimbo storpio, un essere alieno e deforme che ha l’incarico di risvegliare il misterioso Golem di Ossidiana e di guidarlo durante la sua misteriosa missione. Tra cunicoli, città sotterranee, inganni e combattimenti, il viaggio di N’tar e del Golem ha inizio.

‘DRo’C – 1st seal stupisce sin dalla prima pagina. Il punto di vista scelto da Arallū per raccontare la sua storia, è quello del Golem di Ossidiana, non un semplice personaggio con cui immedesimarsi, ma una sorta di avatar con cui il lettore può entrare in un mondo nuovo e sconosciuto. ‘DRo’C – 1st seal è infatti un fumetto in prima persona, una lunga soggettiva del Golem di Ossidiana che diventa sguardo, corpo e tramite tra il lettore e l’universo del racconto. Arallū gestisce questa scelta narrativa in maniera metodica e senza alcuna concessione: la vignetta corrisponde al campo visivo del Golem e vediamo solo quello che accade in quello spazio delimitato. Non è infatti un caso che spesso la regia sembra perdersi alcuni passaggi, che non riesca a seguire N’tar durante il suo farci strada nei lunghi tunnel che fanno da sfondo a tutto il fumetto, in una narrazione che vuole coincidere con precisione non solo con ciò che il Golem vede, ma con quello che percepisce e quello che invece non riesce a cogliere. La consueta cura tipografica della Hollow Press in questo caso assume un ulteriore valore: mentre le pagine si presentano molto ruvide e spesse, a richiamare l’antichità di un vecchio testo, tutti gli esseri viventi che compaiono nel fumetto sono coperti da una vernice lucida, come se il Golem di Ossidiana condividesse con lo spettatore non solo la vista, ma un senso misterioso e sconosciuto che ancora dobbiamo scoprire.

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Non sempre fila tutto liscio (ogni tanto emerge una certa inesperienza dell’autore) ma nel complesso la narrazione in soggettiva dimostra di essere un’idea affascinante che nei prossimi numeri potrà essere meglio sviluppata e affinata. Stesso discorso per la sceneggiatura: ‘DRo’C – 1st seal è purtroppo un volume troppo interlocutorio, che annega lo spettatore in troppe informazioni e pone sul tavolo già tutte le coordinate del racconto.

È proprio in questo frangente che emerge con forza il modello narrativo di ‘DRo’C – 1st seal. Questo primo numero sembra più un manuale di un gioco di ruolo piuttosto che una storia vera e propria. Come in un dungeon crawl siamo chiamati a seguire un narratore/guida (N’tar), percorrere un labirinto di cunicoli, affrontare minacce e compiere la nostra missione e tenere sott’occhio il numero di feticci. L’idea è interessante ma purtroppo l’eccessiva verbosità di ‘DRo’C – 1st seal tende a depotenziare il coinvolgimento che dovrebbe andare a crearsi con questi presupposti. Staremo a vedere se nei prossimi numeri Arallū riuscirà a fare il grande salto.

The Dim Reverberation of the Chaosholder – 1st seal: A crippled baby ‘n’ the Obsidian Golem, towards the she-Outcast
di Arallū
Hollow Press, 2016
32 pp.

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