Tetsupendium Tawarapedia | Orientarsi (e perdersi) nel mondo di Tetsunori Tawaraya

Questa recensione è stata pubblicata su WildWood il 16 giugno 2015.


TetsupendiumcoverNella sua introduzione al secondo volume di Sandman (quello che raccoglie il ciclo Casa di bambola), lo scrittore Clive Barker spiega che la narrativa fantastica si può dividere sostanzialmente in due tipologie. La prima, più classica, è quella che offre una realtà che sembra la nostra, evocando una realtà più invadente che deve essere esiliata o accolta dallo status quo che sta cercando di sopraffare. La seconda categoria invece,

è molto più delirante. […] il mondo intero è infestato e misterioso. Non c’è uno status quo solido, solo una serie di realtà alternative, specifiche per ogni personaggio, ognuna delle quali è fragile e soggetta a delle eruzioni di altri stati e condizioni.

Apparentemente la definizione sembra adatta a fornirci una parziale descrizione del lavoro di Tetsunori Tawaraya, se non fosse che l’autore giapponese (ma da tempo trasferitosi a San Diego) infrange con costanza qualsiasi regola, prime tra tutte quelle che lui stesso si impone come narratore. A leggere Tetsupendium Tawarapedia (Hollow Press, 2014), il corposo volume monografico con la riproposta cronologica dei suoi fumetti dal 2002 al 2012, si ha la netta sensazione di ritrovarsi in quella realtà delirante di cui sopra, dove però noi lettori non siamo mai confortati dalla presenza materna di un genere, dalla facile ironia dei riferimenti pop o da strutture narrative che cinema e fumetti (anche quelli più underground) ci hanno abituati negli anni. Il mondo di Tetsunori Tawaraya non è quindi solo più delirante rispetto a quelli che siamo abituati a immaginarci, ma è soprattutto più imprevedibile, come fosse una massa organica presa da una frenesia evolutiva che la obbliga continuamente ad adattarsi ai diversi fattori con cui viene a contatto (l’ambiente e altri personaggi della storia, ma anche e soprattutto il desiderio stesso del fumettista di disegnare quel determinato elemento senza motivazione che non sia la pura e semplice voglia).

Tetsupendium1-1024x516Così il lettore, privato di qualsiasi capacità e strumento di orientamento, deve diventare della stessa materia organica della narrazione e modificarsi continuamente, tavola dopo tavola, per entrare in contatto con il cuore del racconto. Ed è un percorso stimolante e tortuoso, che Tetsunori Tawaraya segna con improvvisi cambi di tono, una narrazione ruvida e a volte innaturale, come a voler trasformare la struttura del suo racconto in un terreno martoriato da cataclismi dove personaggi e lettori devono adattarsi all’ambiente per sopravvivere. I personaggi che popolano le sue storie cambiano forma, si smembrano e poi si ricompongono, si evolvono sino a raggiungere (chissà poi per quanto tempo) la perfezione dello stadio larvale o la spaventosa complessità materica di un corpo dotato di tentacoli.

In un universo fortemente carnale però, Tetsunori Tawaraya non compie lo stesso percorso di tanti suoi colleghi cercando nella materia un’occasione per fare della critica sociale (basti vedere l’opera altrettanto interessante di Shintaro Kago), ma emerge dal suo lavoro un approccio emotivo alla narrazione che sfocia in storie intimamente perturbanti e coinvolgenti, come Seven eyed god castaway (il migliore della raccolta) o i micro-capolavori Tortoise e Looking for a button.

Tetsupendium Tawarapedia non è però solo l’occasione perfetta per conoscere Tawaraya ma ci dà anche la possibilità di ammirarne l’evoluzione come autore, sia per quanto riguarda il comparto grafico, ma soprattutto come ha preso forma nel tempo questo suo particolarissimo modo di raccontare le sue storie.

Tetsupendium Tawarapedia – Best of Tetsunori Tawaraya 2002 – 2012
di Tetsunori Tawaraya

Hollow Press, 2014
396 pag.

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